Il docente consegna allo studente una lampadina e gli domanda:
"Quanto consuma?"
Lo studente legge le scritte sulla lampadina e dice: "60 Watt!"
Il docente allora gli dice: "No, in mano sua non consuma proprio un bel
niente. Ritorni la prossima volta."
[Attribuita ad un docente di Elettronica del Politecnico di Torino]
Esame di Anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili.
Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: "Guardi, le
do 20000 lire. Lei stasera tardi va nella zona del porto e vedrà quante
signorine le spiegano volentieri queste cose..."
Lo studente incassa (in tutti i sensi) e torna all'appello successivo.
Conquistato un soffertissimo 18 e firmato lo statino lo studente mette
10000 lire in mano all'incredulo professore, commentando: "Sua moglie
prende di meno!"
[Accaduta a Genova, alla Facoltà di Medicina. Una variante è attribuita
anche al professor Trevisan, Analisi per Ingegneria dell'Università di Padova]
Professore: "È in grado di dirmi quale organo dei mammiferi riesce, una
volta eccitato, a raggiungere dimensioni pari a sei volte le dimensioni
dell'organo a riposo?"
Studentessa (nota appartenente a CL, arrossendo terribilmente): "Uhm...
Non saprei..."
Professore: "Non lo sa proprio? Ci pensi, non è difficile!"
Studentessa (sempre più a disagio): "Non mi viene in mente niente..."
Professore: "Su, pensi alla vita di tutti i giorni..."
Studentessa (in grave imbarazzo): "Beh..."
Professore: "Forza signorina, si butti!"
Studentessa: "Il pene?" (Scoppia un boato nell'aula)
Professore (calmissimo): "Complimenti a lei e al suo fidanzato, signorina.
Comunque l'organo è la pupilla!"
[Riferita come raccontata da due persone che all'epoca dei fatti - primi
anni '90 - erano assistenti di un docente alla Facoltà di Biologia a Milano]
Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un intercalare
piuttosto volgare durante le lezioni.
Un giorno le ragazze che seguivano il suo corso, esasperate, si misero
d'accordo per uscire in blocco dall'aula alla prima parolaccia che il
professore avesse pronunciato; i ragazzi, però, vennero a conoscenza della
cosa e riferirono tutto al professore.
Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo: "Ho visto fuori
dalla porta un elefante con un cazzo lungo così!"
Immediatamente, come d'accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare
verso la porta, ma lui le bloccò dicendo: "Non correte, è già andato via..."
[Attribuita al professor Paolo Silvestroni, autore del famoso testo di Chimica Generale]
Università di Roma, lezione di Biologia.
Il professore parla dell'alto livello di glucosio presente nel seme maschile.
Una ragazza alza la mano e chiede: "Se ho ben capito nel seme c'è molto
glucosio, come nello zucchero?"
"Esatto" risponde il docente, e la ragazza perplessa ribatte: "Ma allora
perché non è dolce?"
Dopo un momento di silenzio gelido l'aula esplode in una risata fragorosa;
la faccia della ragazza diventa paonazza e rendendosi conto della gaffe,
raccoglie i libri e scappa via.
Mentre sta uscendo di corsa dalla classe, sopraggiunge la risposta
compassata del professore: "Non è dolce perchè le papille gustative che
percepiscono i gusti dolci sono sulla punta della lingua e non in fondo,
vicino alla gola..."
Accaduto realmente all'Università. Corso di Laurea in Ingegneria.
Un professore di Termodinamica ha assegnato un'esercitazione a casa agli
studenti del suo corso di laurea.
Il compito consisteva in una domanda: "L'inferno è esotermico (libera
calore) o endotermico (assorbe calore)? Sostenete la risposta con delle prove."
La maggior parte degli studenti ha cercato di dimostrare le proprie
convinzioni citando la legge di Boyle (un gas si raffredda quando si
espande e si riscalda quando viene compresso), o alcune sue varianti.
Uno di loro, tuttavia, ha scritto quanto segue.
"Innanzitutto, dobbiamo sapere come cambia nel tempo la massa dell'inferno.
E quindi abbiamo bisogno di stabilire i tassi di entrata e uscita
dall'inferno delle anime."
"Credo che possiamo tranquillamente assumere che, quando un'anima entra
all'inferno, non è destinata a uscirne. Quindi, nessun'anima esce."
"Per quanto riguarda il numero di anime che fanno il loro ingresso
all'inferno, prendiamo in considerazione le diverse religioni attualmente
esistenti al mondo. Un numero significativo di esse sostiene che se non
sei un membro di quella stessa religione andrai all'inferno. Siccome di queste
religioni ce n'è più di una, e visto che le persone abbracciano una sola
fede per volta, possiamo dedurne che tutte le persone e tutte le anime
finiscono all'inferno."
"Dunque, stanti gli attuali tassi di natalità e mortalità della popolazione
mondiale, possiamo attenderci una crescita esponenziale del numero di
anime presenti all'inferno."
"Ora rivolgiamo l'attenzione al tasso di espansione dell'inferno. Poiché la
legge di Boyle afferma che, per mantenere stabile la temperatura e la
pressione dentro l'inferno, il volume dello stesso deve crescere
proporzionalmente all'ingresso delle anime. Questo ci dà due possibilità:
1) se l'inferno si espande a una velocità minore di quella dell'ingresso
delle anime, allora temperature e pressione dell'inferno saranno destinate
a crescere, fino a farlo esplodere; 2) naturalmente, se l'inferno si
espande più velocemente del tasso d'ingresso delle anime, allora
temperatura e pressione scenderanno fino a quando l'inferno non si congelerà."
"Dunque, quale delle due è l'ipotesi corretta?"
"Se accettiamo il postulato comunicatomi dalla signorina Paola M. durante
il mio primo anno all'università, secondo il quale 'farà molto freddo
all'inferno prima che io te la dia', e considerando che ancora non ho avuto
successo nel tentativo di avere una relazione sessuale con lei, allora
l'ipotesi 2 non può essere vera."
"Quindi l'inferno è esotermico."
Lo studente ha preso l'unico 30.
C'è l'esame di Fisica, si presenta il primo studente.
Professore: "Lei è in treno in uno scompartimento. Fa caldo. Che fa?"
Studente: "Mah, apro il finestrino."
Professore: "Bravo! Mi calcoli la variazione di entropia."
Studente: "Uhm... Mi servirebbe qualche dato in più..."
Professore: "No!" (pausa). "Lo sa?" (pausa). "No? (pausa). Va bene, vada".
E il primo viene sbattuto fuori.
Arriva il secondo, poi il terzo, il quarto e il professore fa la stessa
domanda con il medesimo risultato.
Arriva l'ultimo studente.
Professore: "Lei è in treno in uno scompartimento. Fa caldo. Che fa?"
Studente (sicuro): "Mi tolgo la giacca..."
Professore: "Sì, va bene, ma fa ancora caldo, che fa?"
Studente: "Mi allento la cravatta..."
Professore: "Ma fa ancora caldo. Che fa?"
Studente: "Mi sbottono la camicia..."
Professore (incazzandosi): Sì, ma fa ancora tanto caldo. Che fa?"
Studente: "Senta, professore, può fare quanto caldo vuole, ma io quel
cazzo di finestrino non lo apro!"
Un altro esame di Fisica.
Il professore allo studente: "Lei ha un barometro. Come lo usa per
determinare l'altezza di un grattacielo?"
Lo studente risponde: "Vado all'ultimo piano, lego uno spago al barometro,
lo calo giù fino a che tocca terra e poi misuro la lunghezza dello spago."
Il professore non è soddisfatto: "Può dirmi un altro metodo, uno che
dimostri le sue conoscenze di Fisica?"
Studente: "Certo! Vado all'ultimo piano, faccio cadere giù il barometro, e
misuro dopo quanto tempo tocca terra."
Professore: "Non è ancora quel che volevo, le spiace riprovare?"
Studente: "Con il barometro faccio un pendolo alto quanto l'edificio, poi
misuro il suo periodo."
Professore: "Un altro modo?"
Studente: "Misuro la lunghezza del barometro, poi lo pianto verticalmente
per terra in una giornata di sole, e misuro la sua ombra; quindi misuro
l'ombra del grattacielo, e per similitudine..."
Professore: "Ancora un'altra possibilità?"
Studente: "Cerco il portiere e gli dico: 'Salve, signor portiere; le regalo
questo prestigioso barometro, se mi dice l'altezza di questo edificio'"
Presso la Facoltà di Giurisprudenza c'è l'esame di Codice di Procedura Civile.
Il professore esordisce con una domanda: "Dunque... Mi saprebbe dire cos'è la frode?'"
Studente: "Una frode è se lei mi boccia!"
Professore: "Cooome?! Come sarebbe a dire?"
Studente: "La frode si ha quando uno approfitta dell'ignoranza altrui e lo danneggia!"
Esame di Filosofia.
Il professore mostra un mazzo di chiavi e chiede: "Dunque, giovanotto, mi
dimostri che queste sono mie..."
Lo studente (preso malissimo): "Ehm, sì. Quindi, ehm..."
Professore: "Allora, che aspettiamo?"
Studente: "Io, dunque... Aristotele... ehm..."
Professore: "Se ne vada, torni al prossimo appello"
Studente (si alza e fa per portarsi via le chiavi): "Arrivederci..."
Professore: "Ma che cosa fa? Dove va con le mie chiavi?"
Studente: "Ecco dimostrato che sono sue!"
Professore: "Promosso! Troppo forte!"